Migliore PROSCIUTTO COTTO, come sceglierlo?


Il prosciutto cotto è in assoluto il più consumato tra salumi ed insaccati (leggi qui: Salumi e insaccati gioie o dolori).
La sua popolarità è dovuta alla facilità di acquisto e consumo: nei frigo dei salumi in vaschetta, al banco dei salumi al taglio, direttamente nei pasti veloci al bar con toast, panini, pizze.
Come tutti i salumi però nasconde diverse “insidie”, non tutti i prodotti sono qualitativamente allo stesso livello e questo non permette di considerarli adatti al consumo quotidiano.

Prosciutto cotto, aspetti positivi

Il prosciutto cotto è carne di maiale (la coscia, ovvero la zampa posteriore) in cui viene iniettata una salamoia (acqua salata e aromi), cotta a vapore , pastorizzata e conservata sottovuoto. Oltre alla già citata facilità di consumo, poiché già cotto ed affettato, è spesso povero di grassi e di conseguenza di calorie. L’apporto di proteine è buono, del tutto simile alle altre carni.
Spesso viene aggiunta una quantità molto bassa di destrosio o zucchero (circa 1%) per addolcire leggermente il suo sapore, insieme ad aromi (naturali o non).
In questo interessante video viene spiegato per intero il processo di lavorazione partendo dalla coscia di maiale cruda:

Prosciutto cotto e lati negativi

In primis, come tutti gli insaccati, il prosciutto cotto è salato, spesso in maniera rilevante (da 1,5 a 2 grammi su 100). Per un consumo di piccole dosi questo può non ripercuotersi negativamente sul totale di sale assunto durante il giorno, ma se consideriamo di mangiarlo accompagnato con altri alimenti salati (pizza, pane, toast, formaggi) la somma dell’apporto di sodio può essere elevato.
In secondo luogo troviamo i conservanti: il glutammato di sodio, i nitriti di sodio e l’ascorbato di sodio.
Il GLUTAMMATO è un esaltatore di sapidità, aggiunge quindi una “quota” già fornita dal sale. Non tutti i prosciutti lo contengono, meglio scegliere quelli senza.
I NITRITI sono conservanti dannosi per la salute (potenzialmente cancerogeni), purtroppo la stragrande maggioranza dei prosciutti cotti li contiene, insieme all’ASCORBATO che invece è innocuo. Al contrario, alcuni prosciutti crudi (come le DOP di Parma e San Daniele) hanno solo sale e nessun conservante, quindi preferibili.

Il costo del prosciutto cotto

Il prosciutto cotto al banco ha un prezzo piuttosto variabile, molto influenzato dalle offerte. Purtroppo spesso non sono verificabili gli ingredienti e le informazioni nutrizionali. In quelli in vaschetta invece è tutto dichiarato e trasparente. Il prezzo al kg di questi prodotti da banco frigo oscilla in maniera estremamente rilevante: dagli 11€ al kg dei prodotti più economici a oltre 45€ per quelli più costosi!

Prosciutto cotto al supermercato

Ecco una lista di prodotti presenti nei comuni supermercati e le loro caratteristiche nutrizionali per 100 grammi di prodotto (tutti contengono NITRITI tranne quelli indicati)

cal = calorie
gra = grammi di grassi
pro = grammi di proteine
sal = grammi di sale
€/kg = costo al kg
GL = con glutammato
SN = senza nitriti
cal gra pro sal €/kg
Aia aeQuilibrium Cottomagro
96 1,8 20 2,3 25,4
Eurospin Fresche fette
106 2 21 1,78 13,25
Bellentani, Belle & Magre
103 3 18 2 15,9
Casa Modena
138 6 20 2 30,7
Citterio Bio
157 9 18 1,8 42,9
Citterio, La Merenda
111 3 20 1,9 33,7
Citterio, Sofficette
111 3 20 1,9 23,9
Esselunga
109 2,5 21 1,6 20,6
Esselunga AQ
184 12 18,5 1,8 28,6
Ferrarini
GL 145 7 20 1,9 18,9
Negroni, gran cotto
257 21 17 1,6 45,3
Parmacotto
150 8 19 1,9 38,5
Parmacotto, Azzurro
150 8 19 1,4 38,9
Rosa dell’Angelo,
GL 168 8,6 22 1,8 45,8
Rovagnati zero Gran Cotto
SN 154 8,2 19 2 39,9
Rovagnati, Gran Biscotto
157 8,6 20 1,6 41,4
Rovagnati, I Firmati
147 7 20 1,6 31,9
Rovagnati, Snello GranCotto
SN 107 3 18 1,7 29,9
Smart
123 4,5 20 2 11,4
Vismara, I Vismarissimi
151 8 19 2 25,7


Le informazioni fornite in questa pagina non rappresentano un suggerimento di acquisto ma hanno semplicemente scopo informativo e di confronto tra prodotti disponibili sul mercato

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